Secoli di Mutazioni

15.10.2019

"Il sole era già tramontato.
La luce lasciava il posto alla penombra.
Il silenzio si faceva sempre più invadente, ed un leggerissimo vento cercava di farsi spazio tra le foglie.
Ogni mio passo interrompeva il gioco tra silenzio e vento, lasciando spazio ad un fruscìo intenso.
Ogni mio passo sembrava disturbare il luogo.
Ero in imbarazzo, come se stessi interrompendo qualcosa.
Quasi paralizzato, cercavo di interagire con qualcuno che parla un'altra lingua, con qualcosa che non capisce e non ha interesse a capire.
Da solo, con lei, la natura.
Intimorito da quella esplosione di colori, 
intimorito da quella grandezza, 
intimorito da quella maestosa staticità che sembrava non aver nulla da dirmi. 
Intimorito dal silenzio e dalla notte che arrivava inesorabilmente.
Ero li, fermo, osservavo e ascoltavo.
Ero di fronte ad una mutazione che avviene da sempre, da prima che esistessi io.
Cosa c'entravo li, io, in quel momento?
Stavo forse disturbando?
Il mio respiro era coordinato con la velocità del vento, i miei movimenti lenti.
Circondato da un infinità di suoni, odori e colori che sembravano mescolarsi per dare forma ad un'unica coinvolgente sensazione di pace assoluta.
Sono rimasto li più del dovuto, e questa è l'unica foto che ho avuto il coraggio di fare prima che arrivasse l'oscurità.
Coraggio, si.
Me ne sono andato in un rispettoso silenzio.
Quel giorno ho portato via qualcosa: mi sono impossessato dell'immagine della natura in un preciso momento.
Non mi è stato chiesto nulla in cambio e tutt'oggi spero che questa immagine mi sia stata donata.
Mi sarebbe piaciuto chiedere il permesso, ma non avrebbe, ovviamente, risposto nessuno.
Mi sarebbe piaciuto ringraziare." 

Centenary Beech
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Centenary Beech - IN EXPLORE