"Un Posto Qualunque"
Un progetto indefinito nel tempo: cominciato e non ancora concluso.
"Viviamo, ogni nostro giorno, avvolti in un lenzuolo di
superficialità, assediati da slogan di tifoserie contrapposte che
nascondono la realtà e deviano il pensiero critico nella direzione più
comoda e/o più semplice.
Sommersi da distrazioni, piacevoli e non, che ci portano lontani da ciò che, forse, dovrebbe essere considerato importante.
Ammaliati dalla creatività e inventiva strumentale degli altri, credo
che molti di noi abbiano perso la capacità di osservare i dettagli.
Molti non distinguono più tra cos'è giusto e cos'è sbagliato.
In questo mondo, la soggettività della mente viene costantemente
drogata da decine, centinaia se non migliaia, di informazioni e immagini
al puro scopo di manipolare il pensiero.
Siamo un esercito di
opinionisti e tuttologi con un pensiero alterato e, spesso, limitato a
nozioni basilari o alla padronanza di piccolissime frazioni di argomenti
che meriterebbero una vita intera di studio.
Ed è con la
consapevolezza di esser parte di questo mondo che passeggio, lontano da
distrazioni, lontano dagli altri, guardandomi intorno cercando di
cogliere ogni dettaglio del paesaggio che mi circonda.
Durante una
delle tante passeggiate, vidi un albero, nudo, insignificante, in mezzo
ad un campo che la luce riempiva di un solo colore.
Aspettai fino a quando la rotazione dell'asse terrestre diede un nuovo volto alla scena.
Poco prima del tramonto, la luce si sollevò dal suolo coprendo il terreno di un manto scuro.
La chioma spoglia, travolta dal chiarore del sole, si rinvigorì distinguendosi dal resto del suo mondo.
Pochi minuti di assoluto protagonismo e, sprofondò nell'ombra che lo
rese nuovamente parte integrante di un paesaggio senza significato, dal
quale, però, non può sfuggire." E.Z.
© Emanuele Zallocco Photography
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Un progetto indefinito nel tempo: cominciato e non ancora concluso.
"Era un giorno di fine estate, il cielo era limpido e la temperatura gradevole.
Decisi di fare una passeggiata sul Vettore, nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
Camminai per circa 3 ore ed arrivai in Vetta.
Le nuvole salirono dalla valle e, in un attimo, il Lago di Pilato, 900 metri più in basso, scomparve.
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